La maggioranza dei gestori delle strutture balneari che ricadono nel territorio del Comune di Fiumicino attraverso una lettera hanno chiesto incontro urgente con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e con il responsabile nazionale e territoriale dell’ Agenzia del Demanio .

“Con la presente gli scriventi, titolari e rappresentanti di stabilimenti balneari del litorale del Lazio – si legge nella lettera − chiedono un incontro urgente con il  presidente  della Regione Lazio e con i responsabili dell’agenzia del demanio  per affrontare la gravissima situazione in cui tutte le aziende del litorale si trovano a seguito dello stato di incertezza che si è venuto a generare, tra mancato rinnovo delle concessioni demaniali e regole anti Covid adottate dalla Regione Lazio a tutela della salute e della pubblica sicurezza nella cosiddetta fase 2.

Come è noto, se da una parte la legge nazionale ha previsto con la legge di Bilancio dl previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale dello stesso Stato per il triennio 2019 — 2021, una proroga legislativa delle concessioni demaniali in essere, e in scadenza al 31 dicembre 2020, fino al 2033, l’orientamento assunto da alcuni Comuni, tra cui quello dl Fiumicino da cui i sottoscritti dipendono, è infatti quello di attendere per il rinnovo un definitivo orientamento e specifiche direttive sul punto dalla Regione Lazio e dagli Uffici del Demanio.

Una situazione cosi grave ed imprevedibile come quella che si è venuta a creare a seguito del diffondersi della pandemia in corso, richiederebbe al contrario certezza in ordine al periodo di concessione e ai rinnovi previsti dalla Legge Nazionale, questo per consentire ai titolari qui rappresentati di potere effettuare una programmazione economica delle attività e degli investimenti da fare, sul personale e sulle strutture,. per garantire il rispetto delle regole adottate dalla Regione Lazio a tutela della salute nella cosiddetta fase 2.

L’assenza dl certezza in ordine ai rinnovi delle concessioni, in particolare, sta impedendo agli scriventi di potere accedere ad una qualsiasi forma di prestito bancario, o ad altro istituto tra quelli messi a disposizione dai recenti decreti governativi a sostegno delle piccole e medie imprese, fatto questo che ovviamente ha le sue ricadute su tutte le attività in corso e sulla effettiva possibilità che gli scriventi hanno di potere assicurare un numero di personale adeguato per potere effettivamente rispettare le regole imposte dalla Regione, a maggior ragione in un periodo di cosi grave crisi come quella che ci si attende a seguito di una stagione che dovrà essere improntata al rispetto di stringenti misure di contenimento delle attività.

A rischio sono migliaia di posti di lavoro ed una economia locale che in caso di non riapertura delle attività vedrebbe compromessa del tutto la stagione estiva, e definitivamente pregiudicato ci si consenta il benessere di migliaia di cittadini, che dopo un così duro periodo di lockdown al contrario si attendono il rispetto di regole precise, e di potere affrontare serenamente le proprie vacanze.

In una situazione così eccezionale come quella che si è venuta a determinare a seguito del dilagarsi nel paese pandemia in corso, peraltro aggravata dalla grave erosione della costa che ha caratterizzato gli ultimi anni di attività, risulta incomprensibile che le istituzioni non trovino soluzioni, altrettanto eccezionali, anche di carattere normativo o regolamentare, per consentire agli stabilimenti di operare in equilibrio economico tra periodo di concessione, e investimenti effettuati e da effettuare per rilancio immediato del settore, e a tutela della pubblica incolumità”.