Il Comitato FuoriPista ha presentato una lettera aperta perchè ritiene “non più procrastinabile un intervento per il ripristino della legalità ambientale con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dall’attività esistente”.“L’ARPA Lazio ha recentemente presentato la Relazione Tecnica Monitoraggio Acustico sull’inquinamento acustico prodotto dall’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci” allegata alla presente e redatta sulla base dei dati prodotti da 4 delle cinque centraline di monitoraggio posizionate presso un’abitazione di Focene (FCO01), il centro anziani di Fregene (FCO02), a Fiumicino in zona Cancelli Rossi (FCO03), all’Isola Sacra sulla scuola in Via Coni Zugna (FCO04) ed in prossimità dei laghi di Mezzaluna, a Maccarese (FCO05) – si legge nella lettera inviata alle istituzioni preposte- Per stessa ammissione dell’ARPA, per tre centraline sono stati rilevati livelli di rumore costantemente alti anche se al di sotto del limite consentito dalla legge mentre la quinta centralina ha registrato superamenti costanti dei limiti della classificazione acustica comunale sia diurni che notturni. In particolare a pag.25 della relazione ARPA, in riferimento alla centralina situata presso la scuola di Via Coni Zugna Isola Sacra (FCO04), si riporta: “è possibile osservare un costante superamento dei limiti della classificazione acustica comunale”. Inoltre l’ARPA dichiara che, anche se i dati risultino conformi ai limiti amministrativi, è tuttavia particolarmente elevato il livello di rumore (LVA = 68,4 dBA, pag.23 della Relazione) presso l’abitato di Focene in relazione alla significativa presenza di popolazione residente ove, al fine della tutela della salute umana, organismi internazionali (OMS, OCSE), oramai da svariati anni, non consigliano una esposizione diurna a livelli di rumorosità superiori a 65 dB (pag.26). L’ARPA prosegue ricordando che, ai sensi dell’art.10 della Legge quadro 447/95 comma 5 in caso di superamento dei limiti, gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture (ADR) hanno l’obbligo di predisporre e presentare al comune piani di contenimento ed abbattimento del rumore, secondo le direttive emanate del DM 29 novembre 2000 (criterio seguito anche nella recente Sentenza del Tribunale civile di Milano del 30/06/2011 all’esito del giudizio scritto al ruolo generale con il n. 28499/2007 relativamente all’esposizione acustica della popolazione residente intorno l’aeroporto di Linate). In conclusione tutti i valori riportati nella relazione ARPA sono superiori a quanto previsto dalle norme nazionali, regionali e comunali con livelli d’inquinamento talmente elevati che l’ARPA stessa nella propria relazione richiama le leggi che impongono interventi per il contenimento e l’abbattimento del rumore nonché la sentenza del Tribunale civile di Milano del 30/06/2011 con la quale sono stati riconosciuti settecentocinquantamila euro di risarcimento per le notti insonni e le crisi d’ansia, lo stress accumulato negli anni, ma anche — in un paio di casi — per spese materiali come vetri antirumore e climatizzatori ai residenti di Redecesio, il quartiere di Segrate, su cui vola il 90 per cento degli aerei di Linate. I cittadini fecero causa contro l’Enac, il Ministero dei Trasporti e la Sea (la società che gestisce Linate e Malpensa). Purtroppo gran parte del territorio, sottoposto alle stesse condizioni di inquinamento rilevate a Focene o a Isola Sacra, è stato completamente escluso dalla misurazioni. Infatti il monitoraggio in questione si basa su solo 5 centraline per il monitoraggio del rumore prodotto dagli aerei in decollo ed atterraggio sulle tre piste dell’aeroporto nell’intero territorio comunale (a Ciampino, ove esiste una sola pista di decollo/atterraggio con un traffico complessivo molto inferiore al quello di Fiumicino, sono presenti ben 8 stazioni di monitoraggio). I dati dell’Arpa attestato che la salute dei cittadini risulta fortemente esposta ai danni correlati da un livello di rumore costante e elevato così come avevamo già rilevato e segnalato alle autorità competenti. Ora, dopo le rilevazioni ufficiali dell’ARPA, riteniamo non più procrastinabile un intervento per il ripristino della legalità ambientale con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dall’attività esistente. Gli enti gestori devono predisporre e attuare con urgenza i piani previsti dalle normative per contenere il frastuono. Inoltre, ritenendo assolutamente insufficienti le 5 centraline fin’ora impiegate, chiediamo che il monitoraggio acustico sia esteso a tutto il territorio circostante l’aeroporto, al fine di verificare che i livelli di rumorosità siano conformi a quanto stabilito dalle leggi”.