Qualche giorno allo stabilimento balneare “Al Timone” di Fiumicino un cliente abituale di una certa età, Sandro G., andava verso la riva pronto per godersi il primo bagno della stagione.

All’improvviso dalla vicina spiaggia libera, quella che fino a poco tempo fa ospitava lo Zenith Village, sono arrivati di corsa verso di lui due dobermann senza museruola, che peraltro dovevano essere  tenuti a guinzaglio. Alla vista dei cani, di proprietà di due signore, l’uomo si è gettato in mare temendo di poter essere aggredito.

Le due donne si sono giustificate con il più classico “i cani sono buoni, avevano solo l’intenzione di giocare”. Ora, ci si domanda, come si fa a sapere quando due doberman ti corrono incontro in spiaggia  mentre sei in costume che vogliono solo tirare fuori la lingua e farti magari le feste invece di aprire la bocca  e staccarti la testa dal collo?

Nel frattempo il proprietario dello stabilimento si è preso cura del cliente dopo lo spavento. Lo ha fatto sedere al bar  e gli ha offerto da bere. L’uomo, nonostante la grande paura, non ha voluto chiamare le forze dell’ordine per denunciare l’accaduto, anche lui ama i cani e possiede da anni un maltesino.

Un esempio che dimostra come sia difficile in riva al mare controllare che i cani abbiamo museruola e/o guinzaglio, specie se vengono dalla spiaggia libera. Ma poi a chi spetterebbe questo compito, magari alla Polizia Locale con l’organico di cui dispone?