La campanella è suonata nella nursery di Chibote. Dopo mesi di lavoro e una lunga missione in Africa, Azul Onlus ce l’ha fatta e ha trasformato in un piccolo, grande successo il suo primo progetto di sostegno e solidarietà. Dalla sua recente fondazione nel marzo scorso, l’organizzazione nata tra Fiumicino e Milano lavorava per il completamento e l’avviamento della piccola scuola del Chibote Rehabilitation Center, centro di accoglienza per le famiglie dei malati di lebbra che abitano il piccolo e poverissimo villaggio di Ibenga, nel nord dello Zambia, dove era stata realizzata una struttura destinata a diventare una nursery. Il progetto era stato poi abbandonato lasciando i bimbi di Chibote privi di quello che rappresentava per loro un ponte di speranza verso la scolarizzazione e quindi l’affrancamento dal villaggio dei lebbrosi. “Abbiamo ripulito e arredato la nursery con banchi, sedioline, lavagne e cattedre acquistati da un artigiano della vicina città di Ndola e l’abbiamo fornita del materiale didattico e ludico generosamente donato da alcune aziende italiane e spedito in Africa grazie all’intervento di un nostro sostenitore di Fiumicino”, spiegano l’avvocato di Fiumicino Eleonora Castagnola ed il medico milanese Massimo Bertolini, tra i fondatori dell’organizzazione e reduci, insieme ad altri tre compagni d’avventura, dalla missione in Zambia. Entusiasti i cinque operatori di Azul che lo scorso agosto si sono recati a Ibenga per coordinare le operazioni di allestimento delle due classi che ospiteranno ciascuna trentacinque bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni, molti dei quali orfani di uno o entrambi i genitori. “Un’esperienza straordinaria – spiegano – che siamo riusciti a portare a termine grazie al sostegno delle tante persone che hanno avuto fiducia in quello che stavamo facendo”.  Missione compiuta? Non ancora. Il lavoro dell’associazione a Ibenga è solo all’inizio. Azul si è impegnata a provvedere, oltre che alla merenda quotidiana dei piccoli studenti, agli stipendi delle due insegnanti e alle spese di manutenzione della struttura. Un impegno a lungo termine, per il quale Azul ha scelto di coinvolgere gli studenti italiani in “ScholAEquitas”, il progetto interamente rivolto ai piccoli ospiti della scuola africana. “Vogliamo condividere con gli studenti italiani, a cominciare da quelli di Fiumicino – riferisce Castagnola – il nostro progetto in Zambia, per coinvolgerli in un vero e proprio percorso di responsabilizzazione dal forte valore educativo. Proporremo alle singole scuole del territorio di prendersi cura di una delle classi della nursery, aiutandoci a sostenerla”. L’iniziativa favorirà lo scambio di esperienze e la sensibilizzazione interculturale. Il progetto “ScholAEquitas” prevede, infatti, che le scuole italiane a cui Azul Onlus si rivolge “adottino” una classe della nursery, richiamando i propri studenti all’azione e all’impegno per raccogliere le risorse necessarie a mantenere in vita la scuola di Chibote e offrire un futuro ai loro lontani “compagni di banco”. www.azulonlus.it