La Basf, marchio leader mondiale nella chimica con una spiccata specializzazione nel settore degli agrofarmaci, ha scelto la famiglia Tiozzo e la Ortosole come testimonial dell’impegno profuso dall’azienda nella ricerca e produzione di nuovi prodotti fitosanitari a basso impatto ambientale in grado di rispondere alle sfide della moderna agricoltura. Sfide che la Ortosole non solo ha accettato ma che sempre ha cercato di anticipare, nella piena consapevolezza, maturata per esperienza diretta sui campi di Maccarese da quattro generazioni della famiglia Tiozzo, della necessità per l’agricoltura di raggiungere uno sviluppo sostenibile. Un’evoluzione raccontata dallo stesso Beniamino, in un altro servizio dedicato a giugno scorso da Rai Parlamento sulla “Staffetta nei campi”. In cui l’infaticabile capofamiglia passa idealmente il testimone al nipote Alessandro, agronomo, espressione di una nuova generazione di “ortolani”, come Beniamino con orgoglio definisce il gruppo. Sempre più consapevole e preparato ad affrontare i compiti e le responsabilità che l’agricoltura ha per la salute umana e la salvaguardia dell’ambiente. “È ora che si abbandoni l’idea di un contadino sinonimo di ignoranza e di una agricoltura come inquinatrice della natura – spiega Alessandro – che poi sono paradossi se si pensa che è proprio dalla terra che nasce il nostro sostentamento. Oggi esiste un modo di fare agricoltura integrata, attenta cioè a ogni aspetto del processo produttivo, dalla preparazione del campo al confezionamento del prodotto finito, che fa della tutela dell’ambiente e della biodiversità un suo obiettivo primario”.
Uno sviluppo sostenibile, appunto, a cui una moderna agricoltura deve saper rispondere anche a seguito dalla ormai completa entrata in vigore della Direttiva europea 128/2009 che regola l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, recepita dall’Italia con il DL 150/2012. L’agricoltura dell’UE, secondo quanto affermato dalla “Strategia Europa 2020”, potrà tornare ad essere competitiva unicamente attraverso una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. “Soltanto le aziende che riusciranno ad incrementare in maniera sostenibile la loro produttività producendo di più ed inquinando di meno – sostiene la ricerca – attraverso una gestione responsabile delle attività agricole ed un uso sostenibile dei fitofarmaci, nel rispetto delle norme dettate dalla normativa europea, saranno in grado di competere nel complesso mercato globale”.
Tornando all’Ortosole, non è certo questa la prima volta che la famiglia Tiozzo conquista visibilità e riconoscimenti anche oltre i confini nazionali, sia per l’attenzione agli standard qualitativi e le eccellenze produttive (una su tutte, il carciofo romanesco Igp) come è successo anche all’Expo di Milano, sia come azienda modello da mostrare a visitatori stranieri o come sede di presentazioni di nuovi mezzi, prodotti e varietà agricoli. Il bel filmato della Basf, però, non è semplicemente una vetrina pubblicitaria ma il risultato di una reale e proficua collaborazione in essere da tempo. “Da diversi anni ormai – racconta Alessandro – sempre nell’ottica di uno sviluppo sostenibile a 360 gradi, abbiamo aperto il cancelli dell’azienda a diverse collaborazioni anche di carattere scientifico. Per esempio allo studio di insetti antagonisti a specie nocive per l’agricoltura, e l’essere stati scelti dalla Basf come una delle aziende pilota in Italia per il sperimentazione dei loro prodotti è per noi una grande soddisfazione non solo in termini di visibilità ma di risultati concreti. In questi tre anni di collaborazione, infatti, abbiamo potuto apprezzare l’attenzione e la considerazione che i tecnici della Basf hanno riservato alle nostre osservazioni sul campo, sintomatico di un atteggiamento collaborativo e attento alle reali esigenze di chi produce”. Una collaborazione orizzontale, quindi, come racconta Eugenio Tiozzo nel filmato parlando a proposito delle nuove plastiche biodegradabili testate dalla Ortosole, “possibile solo tra aziende che condividono lo stesso focus, produrre di più e in modo qualitativamente migliore, sprecando di meno attraverso pratiche e prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente” conclude Alessandro.
“Vedere nel tuo lavoro il creato che hai realizzato nella tua giornata e sognartelo la notte, questa è la felicità”, è invece il messaggio di Beniamino a chiusura del filmato. Perché in agricoltura, come la sua storia e quella della sua famiglia insegnano, l’amore e la dedizione alla terra sono alla base di tutto.