Dal Comitato Mo basta Pizzo del Prete riceviamo e pubblichiamo.
“Da quanto apprendiamo è ormai chiaro che ciò che sta emergendo dal tavolo di concertazione tra le varie amministrazioni, sotto l’attenta regia del Ministero dell’Ambiente, è di nuovo il Polverini style:  si prende la prima mappa a portata di mano, tanto è sempre quella, si individuano aree libere o comunque meno vincolate, si applicano i parametri di selezione presenti sul piano di rifiuti vigente, parametri che la Regione Lazio non ha mai cambiato in questi anni, li digerirà  anche il M5S che tanto contesta la Regione Lazio su questo punto, si punta il dito e passa la paura. Saranno gli stessi siti individuati da Renatina&co nel 2011, saranno Corcolle, Fiumicino-Osteriaccia, Fiumicino-Pizzo del Prete, Riano-Quadro Alto, Riano Pian dell’Olmo, Monti dell’Ortaccio, Castel Romano-Quartaccio o magari anche altri.
Seguirà poi la stessa manfrina, qui si, qui no, qui vedremo, delibere, mozioni, ordini del giorno, stesse sfilate di politici alle manifestazioni.
Invece di cercare ancora il buco da riempire, il territorio meno popoloso da devastare, rimane un mistero il perché al Ministero non mettano becco sulla raccolta differenziata che a Roma non cresce nonostante i soldi pompati dal piano per Roma dell’ex Ministro Clini e dai finanziamenti regionali.
Ci ricordiamo bene che erano tutti per Rifiuti Zero una volta, tutti in visita a San Francisco, alla faccia dell’impiantistica a supporto della differenziata che continua ad essere quella dell’epoca della Polverini, alla faccia del principio di prossimità, viste le posizioni della Sindaca Raggi che vede un unico ATO in tutto il Lazio, un immenso spazio per gestire i rifiuti di Roma senza alcun limite.
Passano gli anni, cambia il colore delle amministrazioni, ma le soluzioni sono sempre le stesse: Polverini Style. Luoghi idonei per farci cosa? Si vedrà. Quando? Si vedrà. A servizio di chi? Si vedrà.
Se non fosse chiaro chiediamo un cambio di stile, una vera inversione di tendenza che si basi non sulla ricerca di siti idonei su mappe farlocche ma che si faccia un piano rifiuti attuale con l’uso delle tecnologie sostenibili attuali: riduzione delle produzione a monte, recupero delle materie prime seconde, compostaggio aerobico di comunità e domestico e così via.
Anche i nostri figli sanno cosa si deve fare essendo cresciuti in territori dove ad oggi la raccolta differenziata porta a porta vera è oltre il 70%; si è ancora in tempo per fare le scelte giuste e non quelle solite calate dall’alto politicamente, alla Polverini style.
Dai nostri Amministratori locali ci aspettiamo azioni a livello politico ed amministrativo finalizzate ad inceppare la macchina, da chi oggi governa e magari era con noi a contestare il modello Polverini applicato a Pizzo del Prete ci aspettiamo coerenza e azioni fattive e non semplice e sterile diplomazia politica. La mappa che individua le aree bianche, che bianche non possono essere, è una aberrazione.
Come sette anni fa ribadiamo a tutti che da qui non si passa e che il tempo delle azioni di facciata è terminato: il metodo Polverini ci è ben noto e siamo più determinati che mai a difendere le nostre campagne”.