“L’inverno è arrivato ma la regione non ha ancora inviato all’Autorità di Bacino del Fiume Tevere la richiesta di perimetrazione con livello di rischio molto elevato di oltre 7500 ettari di territorio soggetti a rischio idrogeologico divisi tra il X municipio di Roma e il comune di Fiumicino”. Così denuncia oggi la consigliera regionale del M5S Silvana Denicolò, che spiega: “Su questo tema, rispondendo alle richieste del territorio, avevamo depositato più di un anno fa un mozione e io stessa avevo scritto una lettera all’autorità di bacino per conoscere la tempistica di adozione del decreto del 2015 che proponeva l’aggiornamento e l’adozione del Piano di Assetto Idrogeologico. L’Autorità di Bacino mi ha risposto segnalandomi di aver ricevuto 272 osservazioni ostative all’applicazione del decreto, quindi alla messa in sicurezza del territorio, provenienti da alcuni costruttori e dai residenti che non vogliono abbandonare le abitazioni costruite in un luogo che potrebbe diventare teatro dell’ennesima tragedia alla prossima alluvione, essendo stato paludoso fino a poco più di un secolo fa.Abbiamo però appreso dalla stampa che, proprio a causa delle osservazioni. la regione avrebbe proposto il ritiro della proposta di mappatura invece di anteporre la sicurezza del territorio e delle persone agli interessi privati, anche se la direzione regionale aveva condiviso i contenuti tecnici e la proposta di mappatura. Abbiamo quindi depositato un’interrogazione immediata, alla quale la regione deve rispondere urgentemente, per conoscere le motivazioni di questo passo indietro, assumendosi la responsabilità dei disastri che potranno verificarsi in quei luoghi che già sopportano un enorme peso edilizio.”
In risposta alle affermazioni della Denicolò è arrivata la replica immediata dell’assessore comunale alle Politiche del Territorio Ezio di Genesio Pagliuca.  “Credo che la consigliera regionale del M5S, Silvana Denicolò, dovrebbe informarsi meglio sui motivi che hanno indotto la Regione ad approfondire quanto stabilito nella nuova perimetrazione del Piano di Assetto Idrogeologico che ridefinisce le aree allagabili nella zona fociale del fiume Tevere, corsi d’acqua secondari e rete canali di bonifica nel territorio di Roma Capitale e Comune di Fiumicino. Così come prevede la Legge, infatti, sono state presentate numerose osservazioni, da parte di singoli cittadini, associazioni, ma anche dallo stesso Comune di Fiumicino. Infatti lo studio alla base della proposta di decreto, che riguardava la nostra area, risultava essere fatto addirittura su planimetrie della fine degli anni 80, non rispecchiando in alcun modo lo stato attuale dei luoghi. La Regione Lazio, responsabilmente, ha preso su di sé l’onere di presentare uno studio approfondito e omogeneizzato da presentare al comitato tecnico dell’Autorità di Bacino. La consigliera Denicolò liquida come tentativi di speculazione delle approfondite controdeduzioni presentate per un piano più organico e rispettoso dell’ambiente. Credo, infatti, che questa Amministrazione abbia dimostrato con atti concreti la propria sensibilità ai problemi connessi con il rischio idrogeologico. Rivendico con forza la decisione di questa maggioranza che ha impedito la realizzazione dei locali interrati o seminterrati su tutto il nostro territorio dal 2014 o la decisione di mettere a disposizione del Consorzio di Bonifica degli avanzi di amministrazione del 2013, circa 250 mila euro, per l’acquisto e l’installazione due idrovore destinate all’implementazione del sistema di pompaggio di Isola sacra. Inoltre, informo la consigliera che questo Comune, partecipando al recente bando della Regione Lazio per finanziamenti legati al dissesto idrogeologico, si è aggiudicato il cofinanziamento cospicuo per la realizzazione di un’opera che metterà in sicurezza la località di Aranova. Abbiamo sempre dimostrato (e continueremo a farlo) la nostra attenzione per la salvaguardia dei nostri cittadini e del territorio.  Per questo motivo  – conclude Di Genesio Pagliuca – come Comune abbiamo presentato delle osservazioni suffragate da approfonditi studi idraulici presentati agli enti competenti nelle scorse settimane. Questo perché vogliamo che vengano garantiti ai nostri cittadini che pagano le tasse i propri diritti e le loro naturali aspettative derivate da atti, come il piano regolatore, approvati non da questo Comune ma da quegli enti a noi sovra ordinati che per la paura del pericolo troppe volte hanno agito sul nostro territorio con superficialità e incoerenza”.