“Appare evidente che il Sindaco ha evidenziato una palese incapacità di gestire questa crisi. L’amministrazione comunale è incapace di soddisfare i bisogni della nostra comunità, sia delle aziende produttive che delle famiglie in grave stato di necessità. L’unica cosa che emerge è una approssimazione nelle scelte e una disorganizzazione nella loro esecuzione, e intanto il disagio aumenta insieme alla rassegnazione di non trovare una speranza per il futuro”.  È quanto dicono i membri di opposizione del consiglio comunale di Fiumicino.

“Partendo dall’ultima conferenza dei capigruppo – sottolinea l’opposizione −  in vista del consiglio che ci sarà il 30 aprile, nel quale saranno discussi, tanto per cambiare, i debiti fuori bilancio, c’è anche un’interessante delibera che riguarda il posticipo della Tari per la prima rata al 15 luglio, poi 15 settembre, poi ancora il 31 ottobre e  il 31 dicembre; ci sono poi una serie di decurtazioni importanti per alcune fattispecie. Tutte misure che riteniamo ampiamente insoddisfacenti.

Invece noi chiediamo, vista la situazione economica generale e l’impossibilità di raggiungere a fine anno il fatturato previsto (dopo lo stop va calcolata infatti una lenta e difficoltosa ripresa)  chiediamo l’annullamento dei tributi locali per l’anno 2020; non si può caricare sui cittadini il costo di una tale emergenza. Anche considerando che, non lavorando, gli esercizi commerciali non hanno prodotto, ad esempio, alcun rifiuto.

Chiediamo altresì la verifica tecnica della possibilità di decurtare il costo del bando del trasporto scolastico per il tempo in cui non è stato utilizzato, il rimborso spese degli abbonamenti sottoscritti per il TPL inerenti il periodo di quarantena, la proroga delle concessioni demaniali come in altre regioni.

Chiediamo infine di sfruttare tutti i mezzi tecnologici a disposizione per consentire ai cittadini di partecipare ai consigli comunali e alle commissioni, e non vorremmo che anche stavolta le proposte del centrodestra vengano cassate nell’immediato per poi farle proprie in seguito come già avvenuto per altre. E’ il momento del confronto serio, che deve partire in primis da chi governa.

Rinviare per un paio di mesi non può essere la soluzione al problema. Né può esserlo il ricorso ormai purtroppo sistematico ai debiti fuori bilancio che, come dice la parola stessa, accumula debiti sulle spalle dei cittadini”.