Da molti anni a Isola Sacra la famiglia Carmosini ha intrapreso l’avventura di riprodurre nel modo più fedele possibile e a grandezza naturale una nave romana. Si tratta peraltro di una delle ultime famiglie di maestri d’ascia in circolazione.

L’opera

La ricostruzione della famiglia Carmosini riguarda una Liburna romana del primo secolo dopo Cristo. Trentasette metri di lunghezza per circa nove metri di larghezza. Una veloce nave da guerra romana.

La storia

“È una storia −  dice il consigliere Comunale Pd Raffaele Megna −  che molti conoscono e che più volte ha conosciuto l’attenzione dei media e del mondo della politica”.

La famiglia Carmosini, Francesco prima e Oscar successivamente, dal 2001 ha intrapreso questa avventura di tasca loro, con un solo piccolo finanziamento della  Provincia di Roma di alcuni anni fa e col prezioso aiuto di una associazione, la Magistri Schola De Navalis Artificium, nata proprio in aiuto a questa impresa.

L’opera secondo i costruttori doveva essere messa a disposizione della collettività per fini turistici e didattici in un luogo che è la sede dei siti archeologici e meglio conservati del sistema portuale e logistico dell’antica Roma: i porti di Claudio e Traiano.

L’appello

“L’amore e la passione – sottolinea  Megna −  che ha sostenuto tutto ciò rischia di essere inutile. Ad oggi i risparmi di Oscar Carmosini e dell’Associazione vanno per mantenere ciò che in 18 anni si è costruito, ma non ci sono più risorse per completare l’opera. Mandarla in malora sarebbe una offesa a chi disinteressatamente ha creduto in un sogno, ad un antico mestiere delle nostre zone, i maestri d’ascia. Inoltre sarebbe una preziosa occasione perduta per creare turismo e lavoro anche attorno ad un’opera come questa. Faccio appello a Comitati, Associazioni culturali, al mondo della politica e ai cittadini per avviare una raccolta fondi internazionale, soprattutto tramite la rete per portare a temine questa  opera e posizionarla in un luogo dove tutti possano visitarla”.