“È inconcepibile in una città dove a causa delle ristrettezze economiche non si riesce a dare adeguati servizi assistenziali e dove non ci sono fondi per i giovani – tanto per fare solo due esempi che gridano vendetta – il sindaco di Fiumicino, Montino, si impegni, e impegni economicamente il Comune, in battaglie ideologiche di parte, sull’onda di un perbenismo ‘peloso’, fatto di convenienza politica più che di sostanza, lasciando indietro – come al solito – gli interessi dei cittadini italiani.

Sappiamo quanto il servizio sanitario nazionale sia in affanno, tocchiamo con mano nel nostro territorio come la carenza di disponibilità economiche penalizzi l’intero comune, sappiamo bene quanto bisogna aspettare per una visita specialistica…

Eppure, invece di battagliare per questi diritti, Fiumicino non trova di meglio che fare una lotta ideologica per dare la residenza – e di conseguenza tutti i servizi – a quante più persone possibili, anche agli irregolari, gravando ancor più il sistema sanitario nazionale, infischiandosene dei diritti di chi paga le tasse, considerato solo un’entità astratta da cui spremere soldi, una sorta di bancomat solidale. Così come con lo stesso principio viene considerato il bilancio comunale, per cui si impegnano cifre considerevoli per propaganda politica, per supportare battaglie nazionali sul gender piuttosto che sull’immigrazione, utilizzando il ruolo istituzionale e i soldi dei cittadini come un portafoglio da aprire, prelevare e spendere.

Non solo si viola coscientemente la Costituzione, la stessa che a parole viene santificata solo quando fa comodo, ma si mortifica anche il rispetto degli equilibri sociali interni, che vengono messi sempre e comunque in secondo piano rispetto a battaglie che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo di Fiumicino e la tutela della sua gente.

Da una parte il sindaco si mostra inflessibile contro chi non rispetta le regole sul proprio territorio, facendo l’elogio della legalità e del rispetto istituzionale, dall’altra è il primo a dare il cattivo esempio, disconoscendo non una norma, ma addirittura un decreto legge.

Ormai è chiaro che il secondo mandato di Montino ha ambizioni ben diverse dalla crescita del territorio, ma che la guida dell’Amministrazione viene utilizzata per scopi politici precisi. Vale solo la pena ricordare, al di là delle dichiarazioni sui principi etici, quanto sia il giro economico dietro al sistema dell’accoglienza e delle cooperativo e/o onlus che lo gestiscono. Un dato che deve far riflettere”.

Sono le dichiarazioni di Mauro Gonnelli (coordinatore Lazio Lega), Stefano Costa e Vincenzo D’Intino (consiglieri comunali Lega).