“Continua il crollo del traffico aereo a Fiumicino. I dati di ottobre registrano una diminuzione dei passeggeri del 6,6 % sullo stesso mese dell’anno precedente, per non parlare del vero e proprio crollo dei movimenti, diminuiti del 9,2 %. Questi dati si vanno ad aggiungere a quelli registrati da gennaio 2017 ad ottobre, con un –1,6% dei passeggeri e un –5,6% dei movimenti”. È quanto fa notare il Comitato FuoriPista. “La diminuzione del traffico aereo a Fiumicino – si legge nella nota di FuoriPista − avviene peraltro in controtendenza rispetto al contesto oltremodo positivo per la stragrande maggioranza degli altri aeroporti italiani e, più in generale, dei principali aeroporti europei con i quali AdR dice di volersi confrontare: Amsterdam (+3,5%), Parigi (+0,19%), Francoforte (+4,4%), Barcellona (+7%). Il crollo del traffico di Fiumicino, andamento ormai consolidato nel tempo, smentisce clamorosamente i vari sostenitori/tifosi del Raddoppio dell’aeroporto ed in modo particolare le previsioni di una crescita fantasmagorica fatte da ENAC/AdR e sulle quali è stato costruito il castello di carta della Convenzione-Contratto di programma sulla base della quale è stata avviata la procedura del Raddoppio dell’aeroporto. A questo punto, le autorità preposte – ed in primo luogo il Ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio – hanno il dovere di prendere atto dell’attuale situazione di calo del traffico aereo e conseguentemente cancellare ogni ipotesi di ulteriore ampliamento dell’aeroporto bloccando la Convenzione-Contratto di programma e facendo ritirare da Vito Riggio Presidente dell’ Enac la richiesta per l’ottenimento della Verifica di Impatto Ambientale (VIA) presentata a fine marzo scorso per l’avvio del Raddoppio e che prelude agli espropri di casolari e centri agricoli nonché aziende agricole di alto pregio. Il Comitato FuoriPista a suo tempo ha elaborato e consegnato anche al Ministro un Progetto alternativo di sviluppo dell’aeroporto all’interno dell’attuale sedime che risponderebbe alle necessità trasportistiche dichiarate da Enac/Adr senza ulteriore consumo di suolo e a costi enormemente inferiori rispetto al Masterplan Enac/Adr. Bisogna farla finita con la realizzazione di opere inutili, che costano miliardi e che sono funzionali solo alla speculazione finanziaria, fondiaria ed edilizia. Il nostro Comune ha bisogno di investimenti che migliorino la vita dei cittadini e non di opere che, come nel caso del Raddoppio, distruggono l’ambiente e l’economia agricola e turistica, e mettono in pericolo la salute dei cittadini”.