Si è parlato anche di questo in “Bullismo e Famiglia. Cosa nasconde il bullo. Come reagisce la vittima” oggi alle 16.30 nel teatro dell’Istituto Porto Romano di Fiumicino. Il convegno organizzato e presentato dalla giornalista  Francesca Procopio impegnata da anni in campagne di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Al congresso hanno partecipato Lorella Iannarelli – dirigente dell’Istituto Porto Romano,  Lucia Franchini – Primo dirigente della Polizia del Commissariato di Fiumicino, Arcangela Galluzzo – delegata alla legalità per il comune di Fiumicino alla Regione Lazio, Michela Califano – consigliere della Regione Lazio, Paolo Calicchio – assessore alla scuola e alle politiche giovanili del comune di Fiumicino, Maria Cristina Passanante – psicologa giuridica e forense referente dell’associazione italiana psicologia giuridica, Fabrizio Monaco – direttore di QFregene e QFiumicino, ed il personale del commissariato di Polizia impegnato nel progetto “Scuole Sicure” attivato dalla Questura di Roma proprio per contrastare il fenomeno del bullismo e cyberbullismo.

Dov’è la famiglia in tutto questo? In che nucleo è vissuto quel ragazzino che in una scuola di Fiumicino, la notizia è ancora avvolta dal massimo riserbo,  avrebbe aggredito fino a rompergli gli occhiali un giovane professore che presumibilmente lo aveva rimproverato? E che uscito da scuola lo stesso giorno si è trovato  la macchina completamente rigata? E quanto il professore avrebbe raccontato alle forze dell’ordine dopo aver informato di quanto accaduto il dirigente scolastico e aver sporto denuncia per ora solo per danneggiamenti. Parrebbe che l’aggressione sia avvenuta al culmine di una serie di tensioni con la classe. E  dove sono i genitori di questi ragazzi che in altre scuole del comune di Fiumicino hanno minacciato di denunce i docenti perché secondo loro davano troppi compiti ai figli o sempre secondo loro non si preoccupavano delle loro particolarità caratteriali?  Che famiglia è quella che quando un dirigente di una scuola sempre dello stesso comune riferisce ad un genitore che il figlio gli ha parlato di suicidio e questo risponde “si lo ha detto ma solo una volta, saranno le solite bravate”?
Che vissuto ha quell’insegnante che maltratta gli alunni o non gli crede quando questi denunciano di subire prepotenze e violenze? Tutte domande alle quali le voci del convegno “bullismo e Famiglia” daranno risposte, trattando nel dettaglio un fenomeno diventato ormai un’emergenza sociale.

“Sono inorridito  dal modus adottato dai ragazzi di una delle nostre scuole dove qualche giorno fa è stato aggredito un docente – sottolinea Paolo Calicchio, assessore alla scuola e alle politiche giovanili.  Spero che una volta fatta chiarezza sui fatti venga presentata regolare denuncia, in maniera tale da poter intervenire  con i servizi comunali per aiutare i ragazzi ad una educazione che è evidentemente carente. E per aiutare la famiglia del ragazzo che evidentemente ha  dei problemi di gestione dei figli.  Come assessorato alla scuola  ci siamo sempre interessati e continueremo a farlo alle tematiche legate al bullismo.  Questo  convegno sembra abbia anticipato eventi poi realmente accaduti che hanno evidenziato l’assenza delle famiglie. E’ uno spaccato estremamente interessante e inedito sul tema quello presentato oggi: le reazioni non solo delle vittime e  dei bulli ma anche dei loro familiari. Questo è un comune molto sensibile al  bullismo – conclude Calicchio – proprio perché è un fenomeno emerso anche nelle numerose scuole del territorio. In una scuola a Torrimpietra durante un progetto pilota  sono emersi oltre la decina di  bulli che si vantavano persino di esserlo e  una quarantina di vittime”.

“Le famiglie  – sottolinea Arcangela Galluzzo , delegata alla legalità per il comune di Fiumicino – devono smettere di derubricare in bravate atteggiamenti violenti e vessatori dei propri figli ed educarli e responsabilizzarli insegnando loro il rispetto per l’altro e la legalità. Il problema del bullismo richiede la massima attenzione da parte di tutti i soggetti istituzionali e può essere arginato facendo rete”.
La Polizia del commissariato di Fiumicino è impegnata ogni lunedì mattina negli incontri con le scuole del territorio, incontri previsti nel progetto  “Scuole Sicure” per contrastare il fenomeno del bullismo. “Anche da questi incontri sono emersi i rapporti conflittuali  tra scuole e genitori come anche l’assenza di filtri positivi da parte di questi ultimi – sottolinea il personale della polizia impegnato nel progetto con gli istituti scolastici. Importante sarà questo convegno perché ci aspettiamo la presenza anche delle famiglie direttamente chiamate in causa dalla giornalista Francesca Procopio”.

Sono anni che la scuola Porto Romano accoglie iniziative legate ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, trattati insieme ai docenti dell’Istituto e alle forze istituzionali del territorio.
“Il nostro Istituto è molto sensibile alle richieste di attenzioni da parte dei nostri alunni e di quelle che emergono attraverso gli occhi degli stessi docenti – dice Lorella Iannarelli, preside della Porto Romano. La nostra scuola è sempre stata parte attiva nella crescita sana dei ragazzi soprattutto quando si evidenziano difficoltà; questo per assicurare loro il nostro supporto e per fare in modo che abbiano sempre fiducia nelle istituzioni, qualsiasi sia la loro cultura ed il loro vissuto”.