Il sito di Monti dell’Ortaccio individuato dal commissario Sottile non cessa di essere al centro delle polemiche e il tempo passa. Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, dopo avere incontrato una delegazione di europarlamentari sul tema, parla di un “gioco dell’oca” che va avanti da otto mesi e risulta insostenibile al punto che, nel caso le soluzioni trovate dal commissario andassero incontro a ostacoli nati da opposizioni di tipo politico, l’esecutivo prenderà misure straordinarie. “Il commissario – dice Clini – sta lavorando a delle soluzioni ma se alla fine non risulteranno praticabili per un’opposizione politica, o Roma si riempie di rifiuti oppure il governo si fa carico di iniziative eccezionali”. Ed è lo stesso commissario Goffredo Sottile a evocare lo scenario delle strade della Capitale colme di rifiuti a partire dal 1 gennaio: “Alternative a Monti dell’Ortaccio non ce ne sono. Noi rischiamo il 1 gennaio 2013 di avere i rifiuti nelle strade di Roma. E aggiunge, in modo ancora più esplicito: “L’alternativa a Monti dell’Ortaccio sono i rifiuti a via Nazionale”. Al termine dell’incontro sui rifiuti con gli europarlamentari, il ministro ha chiarito che la situazione di Roma non può essere lasciata passare nell’indifferenza generale: “La storia di Roma è questa: ogni proposta che viene formulata trova un’opposizione e nessuno si assume la responsabilità di scegliere. Poiché il ministro dell’Ambiente non può tollerare l’idea che dal 1 gennaio 2013 i rifiuti di Roma vadano per strada perché nessuno si è assunto la responsabilità di scegliere, sceglieremo noi. E le scelte purtroppo piacciono a qualcuno e non piacciono a qualcun altro”. Clini dichiara di trovare “scandaloso che in questi anni le amministrazioni e i cittadini di Roma, invece di pretendere il trattamento dei rifiuti abbiano consentito che quelli non trattati andassero in discarica, avendone come vantaggio una tariffa bassa”. E ricorda l’esperienza di Napoli dove “a un certo punto hanno preso i rifiuti e li hanno mandati in Olanda, che è una soluzione straordinaria emergenziale che nasce dal fatto che in Italia questa situazione non si poteva risolvere. A Roma vorrei che ci fosse il senso di responsabilità dei cittadini e degli amministratori, di decidere che, come avviene a Milano, Venezia, Torino, Bologna e Perugia, i cittadini sono capaci di gestirsi il ciclo dei rifiuti in maniera da renderlo autosufficiente”.