Il progetto della nuova autostrada Tor dè Cenci – San Cesareo non è stato accantonato. L’idea è quella di collegare direttamente l’Aeroporto di Fiumicino (passando anche per quello di Ciampino) con l’A1 Milano – Napoli a sud del GRA. La nuova strada dovrebbe consentire di evitare il passaggio per il Grande Raccordo Anulare per tutti quelli che venendo dal Sud Italia sono diretto agli aeroporti romani. Un miliardo e 700 milioni di euro per 34 chilometri a tre corsie per entrambi i sensi di marcia, quasi 50 milioni di euro per chilometro. La nuova via di collegamento sarebbe a pagamento, gli automobilisti avrebbero così la scelta: entrare nel raccordo anulare ed utilizzare la A90 fino all’aeroporto percorrendo 53 km, oppure pagare per utilizzare la nuova autostrada e percorrerne 20 in meno. Questa nuova bretella autostradale dovrebbe avere 6 snodi e sarebbe interrata per quasi 9 km dei 34 totali. “L’asse attraversa parchi come la Riserva di Decima  –  Malafede che ha un insediamento produttivo di agricoltura biologica, l’Appia Antica, le aree San Marco e Fontana Candida del vino Frascati Doc e Frascati superiore Docg e i terreni di Fioranello e Divino Amore, zona di pascolo per la produzione del pecorino romano Dop. La super strada è uno scempio poiché taglierà violentemente queste zone”, attaccano i Verdi del Lazio. Il progetto non è fantasia. Lo scorso 12 luglio si è tenuta la seconda conferenza dei servizi al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il piano è ambizioso tanto che al tavolo sono stati coinvolti 38 soggetti tra i quali tre dicasteri (Trasporti, Beni culturali e Ambiente), otto comuni, Regione Lazio e Provincia di Roma, l’Aeronautica militare, l’Autorità bacino del Tevere e i vertici del parco regionale dell’Appia Antica. Oltre, ovviamente, a chi la nuova bretella autostradale l’ha promossa. Un’opera voluta da Roma Intermodale, il consorzio creato da Aeroporti di Roma, Anas e Agenzia Roma servizi per la mobilità. L’imponente infrastruttura venne inserita nel 2008 tra le cento opere da realizzare dall’allora governo Berlusconi. La Comunità Europea decise di cofinanziarla nel giugno del 2009. L’ultimo passaggio, oggi con l’apertura dei tavoli tecnici che saranno chiusi a dicembre quando si concluderà la fase di concertazione. Nel 2013 partirà la gara d’appalto. E i lavori dovrebbero partire nel gennaio del 2016 per concludersi dopo tre anni. “Risorse che potrebbero essere destinate a rafforzare il trasporto pubblico su ferro  –  sottolineano Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi in Regione e Ferdinando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio  –  E invece non c’è alcuna ipotesi di potenziare i mezzi di utilizzo collettivo. È un’idea di sviluppo del secolo scorso. Chiaro è che asfalto chiama gomma e quindi avremo ancora più macchine in circolazione con tutte le nefaste conseguenze che ne derivano”. Secondo i Verdi “si delinea un quadro completo con il corridoio Tirrenico nord che trasforma l’Aurelia in un’autostrada, i container che si vogliono far arrivare da Civitavecchia su gomma, il tanto discusso corridoio della Roma -Latina e il raddoppio dell’hub di Fiumicino con un milione e mezzo di metri cubi di edilizia residenziale. La direzione scelta sarebbe quella del trasporto privato e non pubblico”.